
L’obiettivo del convegno è una riflessione corale e il più possibile condivisa, da parte di chi ricerca e opera nel settore della tutela e del progetto per il patrimonio architettonico, urbano e paesaggistico, sulla protezione di quei patrimoni non vincolati tenuti al margine della tutela che qui si definiscono “grigi”, ovvero quei beni che si trovano in una posizione di ombra, cioè poco visibili, dunque poco considerati rispetto ai valori che custodiscono, talvolta difficili da riconoscere, ma soprattutto in relazione all’inadeguatezza degli strumenti di tutela e di piano che dovrebbero favorirne i processi di cura.
Si tratta dunque di patrimoni – fra i quali, a titolo di esempio, si includono le aree di cintura al di fuori dei cosiddetti centri storici, il patrimonio del secondo Novecento, quello dei cosiddetti “borghi” in via di spopolamento, l’architettura rurale o diffusa in via di abbandono, i paesaggi agrari e della produzione, e così via – confinati ai margini della tutela, talvolta anche quando vi è un riconoscimento condiviso di valori e significati. La riflessione che il convegno intende stimolare, oltre che dalla necessità di tale riconoscimento, muove dal bisogno di trarre questi beni fuori dagli spazi nebulosi in cui sono confinati, stimolando una riflessione condivisa sulla necessità di superare un’idea di tutela intesa o interpretata per lo più in termini vincolistici che non risponde alla complessità e varietà che tali patrimoni presentano.